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Confluiscono in questo volume dieci racconti scaturiti dalla penna di Giuseppe Bonaviri, che dalla memoria autobiografica, dal nostos fantastico prendono avvio per proiettarsi nell'infinito. Fra gli altri, "Martedina" in cui, mal conciliando lavoro e denaro con il guardarsi dentro, col magmatico fluire degli umori, per narcisistico amore di sé votato all'unicità dell'arte, lo scrittore intraprende un viaggio interplanetario su Plutone. Una "commediola buffa" è "Giovanni Verga sulla luna", nella quale agiscono, con Verga e i suoi immortali personaggi, moderni eroi dell'immaginario infantile, un bonario comico americano, bambini, gente comune di tutte le razze, esponenti di una società feroce. Racconti accomunati tutti da un sottile filo rosso, il clima di fiaba, d'onirica, surreale, ironica, inquietante evasione dalla grigia e triste realtà quotidiana.